Progetto comunità familiare "San Giuseppe Sposo"
Nasce il progetto della "Comunità Familiare San Giuseppe Sposo", struttura residenziale rivolta a donne in grave disagio sociale con figli a carico, gestanti (anche minorenni), e minori in stato di abbandono. Tale opera è sensibile a tutte quelle donne che si trovano da sole a gestire la loro vita e quella dei propri figli, e a bambini che necessitano di un supporto educativo, affettivo e di cura nel periodo necessario stabilito dai servizi competenti.
L’equipe è composta da:
- 1 assistente sociale
- 1 psicologa
- 1 pedagogista
- 2 educatrici
La Comunità Familiare, ubicata in una zona collinare del Maceratese, offre spazi appositi per il soggiorno temporaneo. La struttura permette di facilitare un auspicabile inserimento nella scuola, nel mondo lavorativo e nel contesto sociale della stessa.
La "Comunità Familiare San Giuseppe Sposo" si propone di essere di supporto alla persona con un progetto concreto per valorizzare e promuovere la sua dignità, non solo perché portatrice di abilità personali, ma come dono di Dio per se stessa e per gli altri.
Progetto educativo per adulti
Percorso psicologico
Le ospiti potranno usufruire di un sostegno alla genitorialità, condividendo con l’equipe alcuni obiettivi:
- rilettura della propria storia e delle proprie responsabilità attraverso colloqui motivazionali;
- decentrarsi dai propri bisogni e dalle proprie modalità non adattive di affrontare le problematiche;
- ridurre i meccanismi difensivi della negazione;
- riportare il figlio al centro dei propri pensieri;
- costruire o recuperare un rapporto empatico con il figlio, nell’interpretazione dei suoi bisogni e nella partecipazione alle sue sofferenze;
- apprendere o recuperare le proprie capacità protettive e contenitive sia affettivamente che educativamente;
- sviluppo delle capacità di comprensione del danno arrecato al figlio attraverso una condivisione della rilettura dei significati individuali e relazionali;
- capacità di assumersi le proprie responsabilità e attivazione di comportamenti riparativi per un futuro cambiamento.
Gestione della quotidianità
La gestione della quotidianità è condivisa con gli operatori sulla base di un regolamento interno, ed è finalizzata all’accrescimento del benessere della persona e della prole. La gestione della loro vita, dei loro figli, ed economica resta sempre l’obiettivo primario ma è anche necessario il sostegno psicologico per accettare che il periodo dell’accoglienza in questa struttura diventi il trampolino di lancio verso l’autonomia.
Per le gestanti, in modo particolare, il programma prevede che ci sia un accompagnamento sanitario al pre-parto e al parto stesso.
Dal punto di vista giuridico le utenti potranno usufruire di un servizio di assistenza legale competente, per regolarizzare eventuali situazioni problematiche nei confronti della giustizia o contenziosi verso terzi.
Attività laboratoriali
La nostra struttura offre dei laboratori con attività di realizzazione a mano di partecipazioni e bomboniere solidali francescane, assemblaggio, decorazione su vetro, legno, tela e pareti, guidate da un "maestro d’arte" inserito in struttura. Si tratta di un lavoro organizzato all’interno della comunità con orario giornaliero di part-time idoneo per donne con figli.
Durante l'orario del laboratorio, le nostre utenti avranno la possibilità di apprendere nuove abilità, trovare dei momenti di scambio e condivisione e di rendere più prezioso il tempo di permanenza nella struttura.
Progetto educativo per i minori
Per i minori il progetto educativo abbraccia tutte le arie di sviluppo del bambino, adattandosi alle varie fasce d’età e ai processi di crescita individuali (0-3 anni, 3-6 anni, 7-10 anni, 11-17 anni).
Dopo un periodo di decantazione emotiva e di adattamento alla nuova situazione di vita, si procederà all’osservazione del bambino, per poi stilare un progetto educativo personalizzato in base alla fascia d’età, tenendo conto delle competenze di partenza del minore nelle varie aree, sostenendo e valorizzando la crescita e le inclinazioni naturali, valutando eventuali difficoltà nello sviluppo e le strategie per affrontarle. Le aree di sviluppo prese in considerazione sono quella fisico-motoria, emotivo-relazionale e cognitiva-linguistica.
Il percorso pedagogico mira all’armonizzazione delle capacità e delle qualità del bambino, accompagnandolo con la figura del pedagogista e dell’educatore. Parallelamente il minore sarà sostenuto psicologicamente nella rielaborazione emotiva dei suoi vissuti e nell’attivazione delle sue risorse e delle sue capacità relazionali.
La comunità familiare San Giuseppe Sposo si avvale di una sala giochi nella quale i bambini possono giocare e svolgere delle attività con gli educatori. Inoltre lo spazio esterno prevede un giardino con altalene, scivolo e un’ampia area verde per giochi all’aperto. Nel periodo immediatamente successivo all’entrata del bambino nella comunità familiare è previsto il suo inserimento nella scuola, volto ad assicurare un’imprescindibile continuità nella formazione. Nel caso il minore provenisse da un altro Paese e non conoscesse la lingua italiana saranno attivati prontamente dei corsi di italiano, sia interni che esterni la nostra struttura.
Fondamentale è il lavoro di rete svolto dalla nostra comunità, nella volontà di intessere relazioni con le associazioni e le istituzioni del territorio, in vista dell’inserimento del bambino in attività ludiche, culturali, sportive, musicali, artistiche, teatrali. Sono inoltre previste delle uscite formative e ricreative, che costituiranno un arricchimento dell’esperienza emotiva, relazionale e culturale del minore.
Bilancio Sociale
Dal 2011 abbiamo accolto 53 persone, di cui 24 adulti e 29 minori.
Le nazionalità di provenienza delle persone accolte sono svariate:
- Italia: 16
- Repubblica del Benin: 3
- Macedonia: 4
- Romania: 5
- Marocco: 6
- Brasile: 1
- Pakistan: 2
- Bulgaria: 1
- Nigeria: 9
- Tunisia: 3
- Russia: 1
- Cecoslovacchia: 1
- Albania: 1
Tempo di permanenza nella Comunità Familiare "San Giuseppe Sposo" | |
1 – 3 settimane | 10 |
1 – 3 mesi | 20 |
4 – 9 mesi | 10 |
1 – 2 anni | 6 |
2 – 4 anni | 4 |
Motivazioni dell’accoglienza:
- Vittime di violenza
- Disagio economico
- Sostegno alla genitorialità fragile
- Minori in stato di abbandono
Foto